“Il Cibo come via, gli Archetipi come guida”

Copertina del libro

Pensando e ripensando a come raccontare il progetto che ci ha viste coinvolte nella stesura di questo testo “Il Cibo come via, gli Archetipi come guida”, abbiamo pensato che potesse essere interessante partire dal principio: da come Giulia e Franca si sono incontrate, da quello che hanno sentito di voler trasmettere ai lettori e a tutti coloro che desiderano entrare in cucina e sedersi a tavola, non più come un momento abitudinario e “necessario”, ma come un’occasione di crescita personale, di lavoro interiore, di allenamento al benessere del corpo e non solo.

Giulia:

Era il 2012 quando per la prima volta mi accostai al Counseling Gastronomico. Avevo da poco terminato il mio percorso di studi e di formazione teorico-pratica in Counseling Relazionale Mediacomunicativo (della Dottoressa Zuleika Fusco) quando mi venne proposta una specializzazione che andasse ad approfondire il legame sottile e profondo che lega l’Io, il Cibo e l’Altro.

Fin dal principio sentii che quell’opportunità non mi era stata offerta “per caso” in quel momento della mia vita e per la prima volta, dopo tanti anni, avvertii che potevo finalmente trovare una risposta a tutte quelle dinamiche che vedevano coinvolta la mia alimentazione.

Nella bibliografia che dovetti studiare un titolo catturò fin dal principio la mia attenzione: “A tavola con gli dei”, di Franca Errani. Da anni, occupandomi di enologia, l’enogastronomia mi avevano affascinata e nel mio tempo libero avevo iniziato a studiare testi che interpretavano il nettare di Dioniso nelle sue diverse sfumature. Leggere un libro che metteva in relazione Dioniso e la sua energia archetipica con il Cibo, il Vino, la mia interiorità e la mia personalità mi emozionava.

“A tavola con gli dei” fu un libro importante: per la mia formazione, ma anche e soprattutto per rileggere, con altre lenti, il mio rapporto viscerale con quella bevanda comune e misteriosa che usiamo chiamare “vino” e che vede coinvolte tante persone, me compresa.

Passarono gli anni, terminai il master e il mio rapporto con la tavola e con la cucina cambiò radicalmente. Tutto poteva essere letto come un simbolo, tutto poteva diventare un mezzo di autoconoscenza e tutto poteva essere uno strumento di lavoro per migliorare la qualità della vita. La cucina non era più uno spazio della mia casa, ma un laboratorio alchemico a tutti gli effetti dove ogni giorno mi era data l’opportunità di entrare con delle emozioni, degli stati d’animo e di scegliere come lavorarci per trasformarle.

Quando iniziò il lockdown mi venne proposto di partecipare ad un percorso on line sull’energia archetipica dei tarocchi. Accettai con slancio e fu lì che incontrai per la prima volta Franca, l’ideatrice insieme ad Antonietta Marrazzo. In uno spazio virtuale e molto distante dal suo libro, ci conoscemmo.

La sintonia scattò fin dal principio: la stima che nutrivo per lei era tanta e la possibilità di poter approfondire insieme gli aspetti salienti del libro che aveva dato un importante imprinting alla mia relazione con la tavola non volevo farmela scappare. In quei giorni con la Dottoressa Manuela Corneli organizzavo e curavo una rubrica di dirette Facebook: “Chiacchiere misteriose sul vino e dintorni”, un appuntamento settimanale che parlava di vino e di tanti argomenti ad esso correlati. La invitammo a partecipare.

Il progetto nacque di lì a poco. In un ristorantino di Cattolica, una mediazione in termini di km e di tanto altro… davanti ad un piatto di pasta e ad un buon calice di vino decidemmo di riscrivere una nuova edizione del libro “A tavola con gli dei” lasciando che agli aspetti teorici, agli esercizi di counseling… venissero affiancati degli approfondimenti sulla cucina, le ricette, il nettare di Dioniso.

“Il Cibo come via, gli Archetipi come guida” è dunque il frutto dell’esperienze di due persone che hanno visto e scritto, attraverso il counseling, un nuovo modo di raccontare il rapporto che ci lega alla tavola, al cibo, alla scelta di ciò che desideriamo cucinare, a come decidiamo di mangiare.

Perché in fondo Noi siamo ciò che mangiamo, non solo perché attraverso i pasti ognuno di noi nutre il proprio corpo, ma perché attraverso una relazione consapevole e sana con la nostra alimentazione, ognuno di noi può agire sulla propria quotidianità, sulla qualità della propria vita, sul proprio benessere psicofisico.

Franca:

L’introduzione di Giulia è un po’, per me, come vedere un film, in cui la giovane protagonista – Giulia – incontra poi lungo il suo cammino una compagna più anziana, ma non per questo “ferma” nel suo cammino, con cui fare un nuovo pezzo di strada insieme.

Ricordo con estrema freschezza, il nostro appuntamento a Cattolica, stimolato dai precedenti “incontri virtuali” legati al percorso l’Energia del Tarot. Non nego che i suoi interventi mi incuriosivano: si percepiva una sensibilità particolare, una rapidità di applicazione, un’intuizione sottile e una delicatezza nel porgere le tue riflessioni che colpirono non solo me ma anche Antonietta Marrazzo, mia giovane ispirante compagna nel viaggio del Tarot (con la quale sia io che Giulia condividiamo un altro spazio virtuale: un blog sul sito www.innerteam.it)

Quindi fu un piacere stabilire con lei il primo incontro: più o meno a metà strada, in un tempo già estivo ma non troppo.  Sapere che, come allieva della scuola di Zuleika Fusco, che conoscevo da diversi anni, aveva letto il mio libro “A tavola con gli dei”, aggiungeva al nostro incontro un pizzico di curiosità in più: cosa mi avrebbe detto su quel mio testo che avevo tanto amato scrivere? Come spesso gli introversi, io ho una abilità speciale nel buttarmi in intraprese che tutto sembrano tranne che introverse (chi mi vede in pubblico probabilmente non nota tanto questo aspetto così riservato), salvo poi “risvegliarmi” e percepire il bisogno immediato di tornare nella mia “tana”.

Ma con lei ritrarsi non fu contemplato: ci trovammo immerse in conversazioni tra il mito e la tavola, in quello spumeggiare di idee e spunti che non possono che portare a decisioni entusiaste. Mi era chiaro che il mio libro precedente aveva un grande limite: non era presente il cibo “concreto”, non erano presenti le ricette, le riflessioni sulla preparazione, l’abbinamento con i vini… Sapevo che per colmare tutto questo lei, Giulia, sarebbe stata la persona perfetta: una giovane compagna di viaggio, che nel film compare con la sua chioma ricciuta e il suo sorriso, il colore chiaro del suo abito, e tutta la passione e la competenza che il tema “cibo” – ma non solo – le generano e che sapevo avrebbe trasmesso a chi deciderà di leggere il nostro libro.

a

Se sei curioso, clicca qui per acquistare il testo!

a

a

a

Se hai acquistato il libro e sei interessato all’Olimpogramma o alle Visualizzazioni guidate, mandaci una mail.