“La tecnica dello scalatore”

Nella mattinata di oggi, sulla pagina dell’Associazione Bambini e Genitori ho condotto in diretta una Meditazione guidata dal titolo La meditazione dello scalatore”.

Sulla scia di quella condotta insieme a Franca Errani il 31 dicembre per ringraziare l’anno appena conclusosi e liberarsi di alcune zavorrine, quella di questa mattina riportava una tecnica molto efficace per pianificare i percorsi da seguire nel raggiungimento dei propri obiettivi quotidiani.

La metodica, utile in tantissimi ambiti della nostra vita viene per l’appunto dall’escursionismo e ci riporta l’attenzione su di una figura, un archetipo molto interessante da ricontattare: lo scalatore.

Nella vita di ogni giorno, molte persone si trovano quotidianamente a dover fronteggiare diversi problemi o a fare programmi e pianificare la propria giornata. In questa attività che potremmo definire “basilare”, alcuni riescono senza incontrare imprevisti, magari rallentando di tanto in tanto per poi riprendere il ritmo, altri invece si fermano, si perdono, cambiano strada senza accorgersene, disperdono le loro energie…

Spesso alla domanda: come mai non hai raggiunto il tuo obiettivo? Rispondono di non aver avuto sufficiente tempo, denaro, che la famiglia non li ha supportati, che la sfortuna non è stata dalla loro parte… ma se da un lato tutte queste motivazioni possono essere effettivamente la ragione del fallimento, molte volte in realtà il vero errore è stata la strategia adottata e dunque, con una maggior consapevolezza e programmazione, tutto si sarebbe potuto evitare o risolvere.

Attraverso la tecnica dello scalatore è possibile, con l’allenamento e la perseveranza, imparare a vedere e dunque ad affrontare le cose in modo diverso. Graduale. Per step.

Hai presente quando devi realizzare una ricetta complessa e non sai proprio da dove iniziare? Bene, la tecnica dello scalatore ti viene in soccorso anche qui. In cucina come nella vita.

Innanzitutto è importante fissare l’obiettivo che si vuole raggiungere.

Ad esempio: realizzare una lasagna

Subito dopo aver chiarito a noi stessi quale traguardo desideriamo tagliare, come uno scalatore, dividiamo il percorso che pensiamo di voler affrontare in tante piccole tappe. A partire dalla fine.

Intanto scriviamo quelle che sono le varie operazioni che pensiamo dover affrontare per servire in tavola una gustosa lasagna. Ovviamente, come ci siamo detti, partiamo dall’impiattamento:

  • Una volta cotta e lasciata raffreddare, serviamo.
  • Infornare la lasagna
  • Accendere il forno a 200°C e aspettare che si riscaldi
  • Spolverare con abbondante parmigiano
  • Mettere gli ultimi pezzetti di mozzarella rimasti
  • Condire con il pomorodoro e la besciamella rimasti
  • Disporre l’ultimo strato di pasta rimasta
  • Spolverare con abbondante parmigiano
  • Mettere la mozzarella
  • Condire con il sugo di pomodoro e la besciamella
  • Disporre uno strato di pasta
  • Spolverare con abbondante parmigiano
  • Mettere la mozzarella
  • Condire con il sugo di pomodoro e la besciamella
  • Disporre uno strato di pasta
  • Fare uno strato sul fondo della teglia con il sugo di pomodoro e la besciamella
  • Assemblare la lasagna
  • Fare la besciamella
  • Fare il sugo
  • Comprare gli ingredienti necessari

Una volta fatto ciò, andiamo ad analizzare le diverse operazioni per individuare le eventuali criticità e problematicità che potremmo incontrare: un esempio potrebbe essere: Liberare il forno da tutto ciò che solitamente contiene 😊 prima di accenderlo! …oppure mettere sul fondo della nostra teglia della carta da forno per evitare che la nostra lasagna si possa attaccare. Chiaro?

In questo modo io non soltanto avrò individuato il mio percorso, ma potrò anche prevenire in modo efficace le difficoltà: comprare la carta forno quando esco a fare la spesa per acquistare gli ingredienti, ad esempio.

Questo modo di schematizzare e semplificare le operazioni complesse in tante piccole operazioni, già di per sé porta ad un cambiamento nel nostro modo di vedere il quotidiano… e ci permette anche di tenere più alto l’entusiasmo, il desiderio di arrivare alla fine, la motivazione nel proseguire con il nostro percorso.

Con il nostro progetto.

Saper vedere e analizzare a ritroso un procedimento offre, come per lo scalatore, il privilegio di poter aggiustare la strategia, scegliere quando è opportuno fermarsi, in quale momento ricaricare le proprie energie, se è necessario o meno chiedere aiuto, di quali strumenti abbiamo bisogno.

Come per lo scalatore, in molte cose della nostra vita non possiamo portare con noi tutto, non possiamo usufruire di tutti i mezzi che pensiamo o disponiamo di solito. Dobbiamo saper fare una scelta. La tecnica dello scalatore ci viene in contro anche in questo. Lo zaino che dobbiamo portare con noi deve essere, fin dal principio, organizzato sulla base del percorso che abbiamo scelto di intraprendere: leggero, maneggevole e con tutto ciò che ci potrebbe essere veramente utile al contesto.

Come per ciascun viaggio, se impariamo a suddividerlo in piccole tappe intermedie, il percorso ci sembrerà meno lungo e anche più interessante; saremo facilitati nello stare nel qui ed ora, nel portare l’attenzione a quello che stiamo facendo nel momento presente, pur con una visione all’obiettivo… verremo facilitati nella gestione degli spazi, dei tempi, degli impegni vari ai quali siamo chiamati a rispondere nel quotidiano. Ritornando alla lasagna, potrei per esempio scegliere di fare il sugo il giorno precedente, la besciamella la mattina per il pomeriggio… ed avere così meno bisogno di ampie fasce orarie per cucinare. Mi sono spiegata?

E ora non mi resta che augurarti di portare questi spunti di lavoro nei diversi ambiti della tua vita. Perché Noi siamo ciò che mangiamo e questo non è solo un modo di dire.

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Se vuoi sapere come si possa applicare tutto questo al tuo quotidiano o desideri un supporto per un percorso di crescita personale a partire dalla tua relazione con il cibo… contattami!

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