cucina

Un dolce ricordo

Ricordo i suoi “gnocchi di pane”, la sua “pappa al pomodoro”, le sue torte di frutta surmatura… Ad ogni occasione di convivialità, Speranzina, come veniva affettuosamente chiamata da tutti noi, preparava sempre qualche manicaretto. Amavo la sua capacità di trasformare gli ingredienti che trovava nel suo frigo, in ricette. C’era sempre un filo sottile che le univa… e un dolce racconto che ne impreziosiva il valore.

Il confort di una vellutata

Non bisogna approfittare del potere curativo dei cibi. Non tutti gli alimenti, così come non tutte le ricette, risuonano con la nostra condizione del momento.

Il segreto non è reiterare strategie note, ma imparare a conoscersi per individuare come curarsi. Quando ne abbiamo bisogno. Nel corpo, nella mente, nelle emozioni e nello spirito.

“La cucina come mezzo di comunicazione”

Potremmo dire, facendo riferimento alla “Pragmatica della comunicazione” di P. Watzlawick, che poiché in una interazione, ogni comportamento ha il valore di un messaggio e dunque, “non si può non comunicare”, anche le nostre azioni in cucina e ciò che prepariamo possono dunque essere un nostro modo di comunicare. Con noi stessi e con gli altri.