A chi non piace ricevere l’uovo di Pasqua? Scartarlo, romperne il guscio rigido, smangiucchiare le briciole che si sono sparse intorno alla sorpresa… e, soprattutto, anche da adulti, godere dell’emozione di tornare un po’ bambini… è in realtà qualcosa che piace a tutti.
Oggi le uova sono diventate “gourmet”. Quando ero piccola c’erano un paio di brand famosi e blasonati, poi le restanti marche erano più o meno sullo stesso piano. Ci si litigava il cioccolato al latte tra cugini e si lasciava “ai grandi” quello fondente. A me il cioccolato oltre il 70% è sempre piaciuto in pochi contesti ben selezionati, abbinato in modo preciso. Scherzosamente ho sempre affermato che esisteva il “cioccolato confort food”, quello da mangiare nei momenti difficili per consolarsi (per intenderci) e quello “raffinato”, da apprezzare mediante i sensi, assaporandone ogni pezzettino con un certo distacco.
Ma perchè si regalano le uova di cioccolato a Pasqua?
Le origini dell’Uovo di cioccolato sembra risalgano ai tempi del Re Sole, Luigi XIV che, nel ‘700, chiese al suo Maestro cioccolatiere, di realizzare un dolce a forma di uovo, di crema e cioccolato.
L’usanza di regalare però l’uovo, non era nuova per quell’epoca: già nel Medioevo infatti, sembra che si usasse regalare uova in occasione della Santa Pasqua… e, addirittura, fin dagli antichi Egizi, dei Persiani… si usava regalare questo alimento come simbolo di rinascita e di resurrezione.
Il valore simbolico dell’uovo
Fin dal pricincipio, l’uovo ha sempre affascinato in modo importante gli uomini. Simbolo universale di fecondità e resurrezione, ha sempre rimandato alla successione della specie. La sua forma senza spigoli e quindi senza principio nè fine riporta alla perfezione divina e al cosmo. Nella visione alchemica, il guscio rappresenta la terra, il tuorlo rappresenta il fuoco, l’albume l’acqua e l’aria è tutto ciò che li avvolge e li custodisce integri. Così piccolo, eppure così pieno di significati.
Non ci stupisce che per i Cristiani, l’uovo divenne il simbolo della Resurrezione di Cristo.
Regalato sodo, lasciato per delle ore in liquidi vegetali colorati o avvolto in foglie di piante tintorie, durante le festività era un modo per omaggiare i propri cari di un pensiero e rallegrare le tavole.
L’uovo ai giorni nostri
Oggi regalare uova di Pasqua ha perso un po’ il fascino che aveva un tempo. I bambini ormai sono sommersi di cioccolato tutto l’anno e non sentono più l’entusiasmo come un tempo. Sugli scaffali del supermercato si è travolti dalle tipologie, dai gusti, dalle varietà infinite di sorprese… tanto che, a mio avviso, è molto più originale regalare qualcosa di diverso, magari di artigianale.
L’uovo fatto in casa
Quando ero piccola, una mia carissima zia, amava realizzare tutto quello che era nelle sue possibilità, in casa. Nonostante avesse la possibilità di acquistare tranquillamente tutto ciò che desiderava, la sua originalità era proprio nel dedicare il suo tempo ai regali. Non c’era infatti mai un’occasione in cui lei non si ingegnasse in qualcosa di particolare e speciale. Fu proprio con lei che scoprii un giorno la possibilità di realizzare in casa un uovo di Pasqua!
La ricetta che sto per proporvi è molto semplice e vi darà la possibilità di ottenere un uovo molto goloso, in un tempo abbastanza breve, senza la difficoltà insita nella lavorazione del cioccolato puro.
Quello che dovrete procurarvi sarà uno stampo alimentare per uova di Pasqua, del tempo per voi, la sorpresa che vorrete metterci dentro e il materiale per incartare il vostro regalo.
Ingredienti
Per un uovo dal diametro di circa 10cm e un’altezza di 20cm circa
-6 barrette MARS
-60gr di burro
-120gr di riso soffiato
-100gr di cioccolato al latte
Procedimento
In un pentolino (o al microonde) sciogliere le 6 barrette di Mars tagliate a pezzetti insieme al burro. In una ciotola capiente mescolare quanto appena sciolto al riso soffiato e poi, nello stampo da uovo, foderato con della pellicola trasparente, mettere l’impasto. Premere con cura affinchè l’intera superficie venga ricoperta e non ci siano spazi vuoti. Lasciare che il tutto si indurisca, magari anche mettendo lo stampo in frigorifero.
Una volta che le due metà dell’uovo si saranno solidificate, dolcemente staccatele dallo stampo e, dopo aver messo al loro interno la sorpresa, unitele.
In un pentolino a bagnomaria o nel microonde, sciogliete ora il cioccolato al latte e poi, aiutandovi con una spatolina o un pennellino per dolci, andate a ricoprire interamente il vostro uovo.
Quest’ultima fase è molto delicata. Richiede calma e pazienza… ma se sarete attenti, il risultato vi darà una grandissima soddifazione. Una volta terminato il tutto. Lasciate asciugare la vostra opera, magari riservandovi la possibilità di dover fare delle piccole correzioni alla fine.
Avvolgete con della stagnola e poi scegliete la carta e i nastrini più idonei alla persona alla quale regalerete il vostro uovo.
Se avete dei bambini, dedicate un pomeriggio a questa attività. Potrebbe diventare un simpatico laboratorio casalingo… magari per realizzare un pensiero da condividere tutti insieme la Domenica di Pasqua!
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Giulia Di Sipio, Counselor Relazionale Mediacomunicativo, Coach Relazionale Senior (posizione n°275 Ancore), specializzata in Counseling Gastronomico, concepisce il Cibo come una fonte di nutrimento olistico e uno strumento di lavoro su sé stessi: attraverso il processo alchemico che avviene in cucina, l’uomo sperimenta, trasforma, crea…e potenzia le sue abilità, la gestione delle sue risorse, la capacità di organizzazione, il problem solving.